Andrè kin 93

La memoria del cielo

Saluti di pace e amore incondizionato cari kin,
amanti della navigazione nel tempo è arte!

Siamo nell’eptale 26, eptade bianca che raffina la conoscenza, seconda eptade della settima luna, luna risonante delle sintonia calibrata con il GAP kin 20 sole giallo risonante e continuiamo con l’approfondimento dell’onda incantata della Notte Blu che ci sintonizza nella quarta dimensione con il potere dell’abbondanza
Il percorso che ci invita ad evolvere è:

“La meditazione riflette l’autogenerazione”

Qualsiasi parola o processo discorsivo limita l’esperienza.
L’indicibile può essere espresso solo dall’assenza di pretesa
Su ciò che è e non è, e ancora non essere espresso.
Leilane Mott Kin258.

In questa eptade, il Gioco dell’Abbondanza vuole interagire in modo più profondo e significativo.
Non vuole solo invitarti a fluire nel suo misterioso enigma, ma vuole anche farti diventare parte integrante di questo viaggio di scoperta.

Sei in grado di decifrarlo?

L’abbondanza rafforza la memoria del cielo, agendo come un costante promemoria della nostra connessione con il divino.
La memoria del cielo è infinita e interconnessa, e riecheggia l’immensità dell’universo stesso.

La terra, matrice abbondante, è specchio del cielo infinito, e riflette la sua grandezza e complessità.
Abbondante e infinita, la terra è il cielo manifestato nel piano materiale.

La mente è lo spazio infinito stesso, un campo illimitato di possibilità.

Le credenze

Le credenze non sono la mente,
ma i programmi che avvolgono la mente, plasmando la nostra percezione della realtà.
Le credenze sono relazioni finite all’interno dell’infinito,
tentativi di plasmare l’insondabile.
Le credenze sono forme finite con l’intento di comprendere e avvicinarsi all’infinito, ponti tra il conosciuto e l’ignoto.

La convinzione che nessuna fede sia capace di incorporare l’infinito può, paradossalmente, avvicinarsi all’infinito, aprendo alla vera vastità dell’essere.

Il concetto è finito, la percezione infinita, ciò suggerisce che la vera comprensione trascende l’intelletto.
Diventare abbondante è diventare cielo, intelligenza e l’infinito stesso, una fusione con l’essenza dell’esistenza.

La dissoluzione, la pulizia e la decostruzione apre la mente all’infinito,
liberandoci dalle catene della limitazione.

L’infinito è il DNA dell’abbondanza, il finito è il fantasma della scarsità,
un promemoria del fatto che la vera ricchezza sta nell’espansione oltre i confini.

📌 Quando la morte viene ricordata, l’amore per la vita sorge,
un rinnovato apprezzamento per il dono dell’esistenza.
📌 Quando la fame è sentita, la bocca saliva per il frutto vicino,
Un promemoria che la soddisfazione è a portata di mano.
📌 Quando il tempo è breve, ci godiamo il momento,
una celebrazione del presente.

L’abbondanza è la gloria di ciò che si ha, un riconoscimento della pienezza inerente a ogni momento.

Scarsità, l’illusione della mancanza, un miraggio che si dissolve
riconoscendo la totalità dell’infinito.

Come può mancare qualcosa in un universo infinito?
Riposare la mente nella soddisfazione e contemplazione, spegnere tutte le macchine se necessario, decostruire tutte le credenze e comprendi…

Allora chiediti,
dov’è la fine? È reale?
La fine è un’illusione, l’eternità pure,
ma cosa non è illusione?

Pensa al fine e senti la nostalgia di ciò che c’è.
Pensa all’inizio e innamorateti di ricominciare, pensa a non pensare e scopri la matrice dell’infinito, il DNA dell’abbondanza.

Tutto riflette l’abbondanza, concentrati su ciò che è abbondante, concentrati sui dettagli, concentrati sull’essenza, ogni essenza è collegata a altre essenze, ogni essenza è collegata alla fonte, un promemoria che siamo tutti interconnessi nella grande rete universale.

Gioca il gioco dell’Abbondanza,
decifra il mistero.

Nella prossima edizione, continueremo ad approfondire le chiavi dell’abbondanza. Se questa conoscenza ha avuto senso per voi e ha contribuito al vostro viaggio evolutivo, rimani sintonizzato per le prossime edizioni.
André, kin93

Kin è Andrè Staehler?