Due parole chiave: EQUILIBRIO e INFINITO
Ma qual è l’obiettivo del ritorno ai calendari antichi?
Innanzitutto, dobbiamo abbandonare la pseudo realtà costruita dalla Matrice Gregoriana e fare appello, edificare rappresentazioni più autentiche della realtà.
In secondo luogo, ritroviamo la strada per tornare a casa.
Siamo esseri spirituali che attraverso il tempo di vita recuperano consapevolezza di noi stessi come figli delle stelle: così Ọgụ Afọ aiuta i popoli africani persi tra schiavitù e colonizzazione a ricordarsi delle antiche conoscenze che custodivano nella lingua, nel lignaggio e della cultura.
Così il corpo di insegnamenti della legge del tempo
Terzo, il conteggio degli anni aiuta a riparare la conoscenza, per correggere le idee sbagliate e falsità, permettendoci di fluire in armonia con il tempo e gli spazi nel tempo.
Il ruolo di Josè Arguelles
Il discorso della Professoressa inizia ricordando, e ringraziando, il lavoro svolto da José Arguelles sottolineando che è attraverso il suo lavoro sul calendario delle 13 lune di 28 giorni e sul calendario maya che la mente occidentale si è aperta ad accettare l’esistenza e l’uso di altri calendari oltre a quello gregoriano.
Prima del suo impegno comunicativo a livello mondiale non si metteva in discussione la possibilità di computare il tempo in altro modo.
Simboli/concetti che coesistono:
Tartaruga / Mbeku
Nella cultura spirituale Igbo, la tartaruga o Mbeku è usata nella divinazione. Viene detto, “più si batte il guscio della tartaruga, più si vede lo spirito.”
Nella cultura maya, la terra è chiamata l’isola della tartaruga e il guscio di tartaruga rappresenta e custodisce il segreto del ritmo del tempo: 13 lune in un anno solare.
Inoltre, essendo la tartaruga un animale lento, vivere il tempo lentamente è il segreto per una buona vita che custodisce nella sua forma. Proprio come gli esseri umani che vivono sulla terra lentamente integrando il tempo e incarnandolo.
Attraverso l’esperienza consapevole di vivere il calendario naturale le stelle diventano carne, nel passare del tempo.
Nel linguaggio, in una parola semplice possiamo trovare il senso della vita. La parola IZU, usata per descrivere la settimana di quattro giorni significa anche “qualcosa di completo”; così possiamo completare noi stessi attraverso il ritmo inscritto nel calendario; attraverso l’infinita ripetizione di Ekè, Orie, Afò, Nkwo.
Il serpente piumato / Agwo- Il pitone sacro
È il serpente, il pitone per l’esattezza, che ha vomitato i quattro giorni fondamentali del calendario, i 4 giorni del mercato dove gli umani si incontrano per commerciare, e anche le quattro direzioni nello spazio corrispondenti ai 4 elementi.
- Il serpente inizia la creazione a Eké (est),
- Ad Orie si calibrano le forme di vita che escono dalle acque (nord),
- Afọit stabilisce il primo sistema umano ( sus) e
- con Nkwọ, il pitone si trasforma in un falco e vola via promettendo di tornare (ovest).
Il tempo è anche chiamato “la corda del pitone, su cui possiamo aggrapparci e arrampicarci per raggiungere il cielo.”
L’energia del pitone è da rivendicare: è la capacità di essere qualsiasi cosa, di prendere le forme che si desiderano.
Tutto ciò che può essere conosciuto nell’universo può essere conosciuto nel tempo ed è presente nello spazio, nelle quattro direzioni spaziali.
Ci sono 4 stazioni o posizioni nella matrice (per 5 rotanti rotatori danno i 20 glifi del Tzolkin.
Nel calendario Igbo, il movimento di rotazione mi ricorda quello del Tao perché abbraccia simultaneamente sia la direzione in senso antiorario che in senso orario, formando una S, le due spirali.
fine seconda parte …/…