Vi sembra possibile, oggi, riprendere in mano un testo antico, uno dei libri “chiamati sacri” nella Storia dell umanità e trovarci dentro nuovi significati?
Vi sembra possibile leggere questo testo spogliandolo di tutte le interpretazioni che si sono susseguite per secoli e di tutte le istituzioni culturali che si sono sviluppate aggrappantesi come cozze alle rocce?
Vi sembra possibile leggere delle parole semplicemente per ciò che dicono?

Le domande, specialmente l’ultima, vi trarranno in inganno.

Non è possibile leggere alcune testo, dai titoli dei giornali, al testo del Corano, senZa usare una lente sporca che è la nostra maniera di interpretare le parole e che dipende direttamente da tutto il ns vissuto e da tutto il ns vissuto cristalliZZato in Storia e istituzioni, e, talvolta, anche in manipolazione e propaganda.

Non è possibile evitare la nostra lente più o meno incrostata di credenZe interpretative più o meno consapevoli in noi, nel nostro apparato percettivo e di produzione del pensiero.

Però….

Così come Josè Arguelles ha passato gli ultimi suoi anni d’incarnaZione studiando il Corano, così anche un ricercatore e scrittore sardo, Alessio Pinna,devo dire piuttosto sorprendentemente, si è ritrovato con una mostruosa curiosità crescente nella sua vita proprio riguardo alla possibilità di leggere un testo sacro e delicato come il Corano spogliandolo, il più rigorosamente possibile, da tutte le credenZe interpretative storiche e istituzionali.
Ben fermo nella suo punto di (S)vista da laico, cioè non credente nel “senso comune” della corrispondente religione derivata dalla suddetta sacra scrittura.

Perché l’Islam non è il Corano….giusto per iniziare e senZa aver niente da eccepire all’Islam….
Semplicemente ha risposto, investigando, alla necessità di ricerca di qs nocciolo/nucleo/essenZa della narraZione, al di là di tutti gli strati che si sono sedimentati sopra nel Tempo e nella Storia.

Poi, scelta incomparabile, si è reso conto di doverlo studiare in lingua originale…. procedendo all’assimilazione della struttura linguistica che è anche la struttura di pensiero che ogni lingua rappresenta. Ciò non è un piccolo lavoro.

Infine, condivide con noi lettori questo percorso rigorosissimo in cui ogni elemento, ogni interpretazione, ogni ricerca di significato nelle parole del Corano viene interrogata, filtrata alla ricerca di influenze esterne che influiscono sulla lente della ns lettura.

Non si può spiegare in due parole qs percorso che si dispiega pagina dopo pagina nel suo testo che diventa una descriZione del processamento del significato, del pensiero a partire dalle parole, del lavoro di riflessione, del farsi le domande opportune, dell’andare a vedere dove il contesto influenZa la comprensione….un lavoro di metodo rigoroso in cui Alessio Pinna ci accompagna e…
Ci mostra come si fa!
Come si fa a gestire con rigore il proprio pensiero e la propria ricerca di significato all interno di un testo del VII secolo, unico testo sacro antico pervenuto a noi (grazie, qua bisogna ammetterlo, allo stesso Islam) quasi senZa manipolazioni, ritraduZioni, reinterpretaZioni che si stratificano nei secoli e ne cambiano forma e… anche alcune sfumature essenziali di sostanZa, come è successo a tutti gli altri libri “sacri”.

Solo le intuizioni che arrivano da dentro o dai piani superiori potrebbero aver suggerito ad Alessio (e a chi prima di lui) di applicare al puro testo un processo di analisi matematica.

Probabilmente una mente allenata alla sincronizZZaZione con la Legge del Tempo.

Josè aveva avuto le primissime info relative alle analisi fatte negli anni 70 da Rashad Khalifa, biochimico egiziano che lavorava negli USA, con l’aiuto dei primi pc. Ora con l’aiuto di potenZe di calcolo superiori e con il metodo di analisi che ha applicato Alessio si rivelano sempre più le tracce di un codice, di un ordine Sincronico (coincidenZa significativa) tra le parole del Corano e le relaZioni numeriche sottostanti.

  • Si rivelano chiavi matematiche e interpretative di cui non andrò ad anticipare poco, oltre a qualcosa sulle prime parole…e sul 19….
    L’invocazione iniziale di ogni capitolo, chiamata Basmala, è composta da 19 lettere, e apre ogni capitolo così da formare una struttura, basata su questo e altri numeri: il 7, il 10, l’88, il 144….
  • questa regola è modificata tra la sura 9 e la 27, nel senso che la sura 9 non presenta la Basmala mentre la 27 ne presenta due di cui una in mezzo al testo della sura stessa (notare che con i calcolo inclusivo tra il 9 e il 27 ci sono 19 posizioni/sure).
  • Il numero totale delle sure è di 114 (mago bianco planetario, la manifestazione dell’onda dell’IniZiato, il serpente rosso) ed è multiplo di 19.
  • L’ultima rivelaZione, sura 110 (cane bianco ritmico) consiste in 19 parole e il primo versetto è di 19 lettere.

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Dio è l’Uno, si dice nel Corano, e l’uno è la base della matematica.
La matematica, a sua volta, è la base dell’Universo.
Di tutti i mondi che contiene, come dice il secondo versetto, subito dopo la prima Basmala.

Quanto c’è ancora da scoprire di questo perfetto ordine numerico, lì dentro?

ad esempio il 7 che per la numerologia islamica rimanda all’infinito ( 7 cieli nel Corano si riferisce al firmamento) e il numero dell’intervallo in cui il numero 7 è menzionato nelle sure è il numero 77…

ad esempio il 10 che nella sura più breve del Corano, la sura 108 il numero totale delle parole è 10 di cui ogni versetto contiene diverse 10 lettere di cui alif, quella ripetuta più volte viene ripetuta 10 volte…e le lettere che non si ripetono mai sono sempre 10….

ma nel Corano è anche detto di non idolatrare nessun numero.

e poi….

pg 108

…/…